Il ripostiglio
Scrivo ogni giorno, pubblico quando posso
Il fattore autobus
Per tornare a casa non ho scelta, devo salire su un autobus stracolmo di fine giugno; come dire un obitorio con le celle frigorifere guaste
Outland Rock, Pino Cacucci
Un dettaglio di un autobus indiano, foto scattata il 15 gennaio del 2009
Citazione che mi permette di introdurre il fattore autobus (bus factor), concetto adottato in informatica per capire quanto sia distribuita la conoscenza all’interno del team e perciò misura empirica del rischio di concentrazione delle informazioni. Con qualche approssimazione, il principio si può riformulare nella seguente domanda:
Quanti membri del gruppo di lavoro devono essere investiti da un autobus prima che il progetto a quale il gruppo lavora vada a ramengo?
Il “fattore dell’autobus” è il numero minimo di membri del team che devono improvvisamente svanire dal progetto perché questo affondi per la mancanza di personale bene informato e competente.
Il concetto non è nuovo e risale, in informatica, almeno alla fine del secolo scorso, tuttavia ne parlo oggi perché un amico di recente mi ha parlato dela brillante invenzione di un suo collega: il reverse bus factor che prafrasando la definizione di Wikipedia dovrebbe recitare più o meno così:
Il “fattore dell’autobus al contrario” è il numero minimo di membri del team che devono improvvisamente svanire dal progetto perché questo possa iniziare ad avanzare senza frizioni.
Non conosco l'autore di questo corollario al fattore dell'autobus ma so che stasera berrò una birra brindando a lui.
#software_development
Letture frenetiche
Anche questo mese ho letto tanto. Impossibile replicare le scorpacciate di maggio ma non mi sono tirato indietro. Ho creato una pagina: sul mio comodino per tenere traccia dei libri letti!
Mi resta molto poco di quanto leggo, come ha scritto Giacomo Papi nel suo Il censimento dei radical chic:
Quello che impari si sfarina, non si accumula. Il cervello è un sacco con il fondo bucato.
Il mio cervello funziona così.
In concreto ho imparato un paio di cose e mi sono convinto di altre:
in condizioni atmosferiche stabili la temperatura si riduce di 6 gradi ogni 1.000 metri di altitudine. Questo concetto l'ho sperimentato sulla mia pelle quando ho corso il mio primo chilometro verticale a Cossogno, in un freddo primo maggio di 7 anni fa. Alla partenza pioveva, in cima nevicava!
La relatività del concetto di montagna. Per esempio, in Italia e in Grecia la montagna si definisce tale a partire da un'altitudine di 600 metri mentre nel Regno Unito questa soglia è posta ai 240 metri! In Austria 500, in USA 610 metri (2.000 piedi).
La relatività del concetto di confine (spesso tale solo nella mia testa) e di prossimità (che dipende più dai tempi di connessione che dalla vicinanza fisica).
Ho avuto le ennesime conferme sull'importanza del risparmio, dell'investimento in fondi passivi indicizzati e della fallacia delle mie decisioni finanziarie e non.
Ho capito che il personaggio del comissario Adamsberg mi piace almeno quanto il vicecommissario Danglard che però quasi non si è visto in quest'ultimo romanzo di Vargas, ed è per questo che mi è piaciuto appena meno degli altri.
#letture#riflessioni
Finanza & Shakespeare
Quell'idea abbozzata lo scorso 22 maggio in Shakespeare sapeva diversificare continua a girarmi in testa e ho trovato altre due frasi che fanno al caso mio:
Raymond Chandler, in uno dei suoi racconti sull'investigatore Marlowe, La matita, usa un'espressione amara e divertente in riferimento al suo magro saldo di conto corrente, che può essere usato per introdurre il concetto di fondo di emergenza.
Charles Dikens in David Copperfield scrive qualcosa di interessantissimo sul risparmio e sul concetto generale di vivere al di sotto dei propri mezzi.
Non ho intenzione di scegliere le prossime letture sulla base di questo progetto ma sto attento a ogni riferimento in cui possa imbattermi perché oltre ai tre sopra citati dovrei trovare un appiglio letterario anche per: controllo delle spese (budgeting), investimenti in fondi passivi indicizzati (qui sarà difficile trovare un'introduzione letteraria!), redazione di uno stato patrimoniale, le trappole della contabilità mentale.
Dovrei passare dall'idea alla realizzazione.
#idee
Sul mio comodino: Il milionario della porta accanto di Thomas J. Stanley, William D. Danko
La tecnica del Pachino
La tecnica del pomodoro prevede sessioni di lavoro o studio intenso e senza interruzioni per 25 minuti (un pomodoro, perché questa era la forma del timer da cucina usato dall'ideatore Francesco Cirillo), cui seguono 5 minuti di pausa per poi riprendere con altri 25 minuti fino a raggiungere così una sequenza di 4 pomodori e potersi guadagnare una pausa più generosa, grossomodo equivalente ad un pomodoro, nuova unità di misura.
In quei periodi in cui trovo più difficile concentrarmi uso una specie di versione ridotta, 10 minuti di studio e dai 3 ai 5 minuti di pausa.
Dopo un certo numero di piccoli pomodori, pachino appunto, aumento la sessione di studio/lavoro di 1 minuto. È questo un sistema ricco di interruzioni e questo è male, tuttavia così riesco ad andare avanti anche quando sono esausto :)
#riflessioni
Come ho fatto! Failed to find server binary (parte#2)
Secondo Gemini ci sono una serie di installazioni a cascata che devo fare: homebrew, npm e infine vscode-html-languageserver
homebrew è un gestore di pacchetti, un software che serve per installare altro software, a partire da npm.
npm è un altro gestore di pacchetti, sembra dunque ci sia una certa ridondanza, ma non è così. Il suo compito è più circostanziato al mondo dei pacchetti e delle librerie JavaScript.
brew install node
Ora posso finalmente installare vscode-html-languageserver che scopro dopo un botta e risposta con Gemini, ha un nome leggermente diverso.
npm install -g vscode-html-languageserver-bin
Non resta che configurare Kate perché il mio editor continua a non riconoscere e usare il componente installato. Gemini non mi dice esplicitamente che devo sovrascrivere le istruzioni del file Server Setting, ci arrivo con troppa fatica da solo e capisco che devo andare in Kate -> Preferences -> LSP Client -> User Server Settings e riportare quanto segue.
Non devo nemmeno riavviare Kate, basta usare LSP Client -> Restart All LSP Servers e ottengo il risultato sperato:
[LSP Client Log] Started server html@/Users/gabe: /opt/homebrew/bin/node /opt/homebrew/bin/html-languageserver --stdio
Posso iniziare ad usare un editor che mi aiuta meglio di prima.
#comehofatto
Come ho fatto! Failed to find server binary (parte#1)
Inauguro la rubrica ricorrente a intervalli irregolari: come ho fatto! in cui annoto per me stesso, visto che incappo sempre negli stessi errori, sia la soluzione, sia quello che ho imparato. Inizio con un errore segnalato dal mio editor Kate mostrato nella console del sistema ad ogni modifica di questa pagina html. Il messaggio è il seguente:
[LSP Client Warning] Failed to find server binary: vscode-html-languageserver
Please check your PATH for the binary
See also https://github.com/Microsoft/vscode/tree/main/extensions/html-language-features/server for installation or details
Io invecchio, la tecnologia matura ed evolve ma i messaggi di errore continuano ad avere la stessa chiarezza dei geroglifici egizi.
Davanti a me due strade: ore su forum di discussione oppure la scorciatoia di una ia generativa che tracci la via. Opto per quest'ultima
Essendomi allontanato da ogni tipo di programmazione diversi lustri fa, mi ero totalmente perso la nascita e la standardizzazione del protocollo LSP. L'idea è quella che un editor usi un server per offrire all'umile programmatore funzionalità evolute relative al linguaggio che sta utilizzando come:
il completamento del codice (code completion) che, per esempio in html permette di non dover scrivere a mano il tag di chiusura.
L'applicazione di un colore diverso in base al significato dei comandi, il cosiddetto syntax highlighting.
Validazione del codice (code validation), che per quanto riguarda l'html ha un valore relativo visto che i browser sono storicamente permissivi e consentono la visualizzazione anche di documenti che fanno di tutto per violare ogni aspetto della specifica. Detto questo, credo che validare il proprio codice rappresenti sia un esercizio di ordine, sia uno stimolo ad imparare qualcosa di nuovo.
continua domani...
#comehofatto
Metro line
L'idea del giorno: un applicativo web con una linea della metro su cui disporre, trascinandole, le fermate della metropolitana, usando la libreria cytoscape.js
Si possono costruire tante domande a risposta multipla, alcuni esempi
Quale stazione si trova tra le fermate di Dergano e Zara? (3 opzioni tra cui scegliere)
Su quale linea si trova la stazione Argonne? (le 4 linee)
Trascina questa stazione sulla mappa (trascini la stazione in uno dei punti)
#idee
Fricchettoni idealisti, no grazie
Mi piacerebbe un web vissuto da gente più consapevole, che avesse più controllo sui propri contenuti, che sperimentasse lontano dai mega-siti dei social network (che sono belli e divertenti ma se ci sono solo loro ci si appiattisce tutti).
Facile immaginare che dietro questo pensiero si nasconda la mia nostaglia per l'entusiasmo del web di fine anni 90.
Potrebbe anche esserci una certa dose di bastiancontrarismo, come sicuramente un mio amico mi farebbe notare. Ciao Giube!
Insomma quest'idea è pericolosamente vicina a quella di un fricchettone idealista, ma non è così!
Traccio un primo bilancio approssimandomi alla metà dell'anno:
ho letto 31 libri in 6 mesi. La media dei primi sei mesi calcolata sui dati dei sette anni precedenti è di quasi 17 libri letti.
Ho scoperto 16 nuovi autori di cui non avevo mai letto nulla prima. Leggo di più e ho ampliato i miei orizzonti di lettore.
Ho risparmiato 250€ circa, stima molto conservativa ottenuta considerando il costo della versione più economica di questi libri, tipicamente la versione kindle o ipotizzando un acquisto di seconda mano.
mi sono divertito con i gialli di Lucarelli, i racconti assurdi di Lansdale e quelli spassosi di Doyle, ho imparato qualcosa da una decina di testi di finanza personale e un ricco libro di geografia di Varotto.
ho ripreso a scrivere. Questo blog minimalista è un'altra conseguenza di tutte queste letture. La scrittura è funzione delle mie letture.
#letture#riflessioni
Sul mio comodino: Carta bianca di Carlo Lucarelli
Metafore #2: genAI come amplificatore
L'intelligenza artificiale generativa è un amplificatore delle tue conoscenze.
Pensa all'ai come a un x50 del tuo sapere.
Immagina che questo tuo sapere sia misurabile in una scala da 1 a 100. Se non sai nulla in un campo (vali 1), l'ai può farti fare molta strada (1x50=50) ma non sarà sufficiente. Se la tua conoscenza acquisita è già robusta (vali 90) l'ai ti permette di fare di più e meglio in poco tempo (90x50=450).
#ai
Metafore #1: genAI come la banca
L'intelligenza artificiale generativa è come la banca. Quest'ultima eroga prestiti solo a quei clienti che possano permettersi di ripagarli: con brutale approssimazione si può dire che dia soldi a chi ne ha già.
L'intelligenza artificiale è d'aiuto solo a chi già disponga delle conoscenze necessarie. Senza una lettura critica dell'output necessaria per apportare le necessarie modifiche diventa dannosa o inutile.
#ai
Il deserto dei tartari e il fascicolo sanitario
Una delle funzionalità messe a disposizione degli utenti, nel fascicolo sanitario elettronico della regione Lombardia, è quella di scelta e revoca del proprio medico.
Puoi cambiare il tuo medico di base comodamente seduto dal divano di casa, bastano un computer e una connessione a internet.
Il servizio funziona egregiamente, peccato che nel comune in cui risiedo e in due comuni limitrofi, per un totale di poco meno di 70.000 abitanti, non esistano medici disponibili per centinaia di cittadini.
Pensa cosa significhi ritrovarsi in una condizione di fragilità e perdere il proprio medico di base senza disporre di un modo rapido e indolore per trovare un sostituto.
Ogni volta che votiamo con la pancia e successivamente non releghiamo all'oblio quanti si dimostrano pessimi amministratori, facciamo un passo ulteriore verso lo status di sudditi allontanandoci da quello di cittadini.
#riflessioni
La mappa di Github
Questa mappa è un modo alternativo e divertente di consultare questo immenso archivio pulsante di codice. I progetti sono puntini su di una mappa che raffigura territori immaginari. In Cupertino Atelier si trovano, per es. librerie, estensioni, plug-in per il mondo Apple.
Una mappa di Github rappresentanto come se fosse un mondo da esplorare.
#web
DNS4EU molto DNS poco EU
Non faccio in tempo ad accogliere una bella iniziativa europea per un servizio DNS che metta al centro la sicurezza e la riservatezza che scopro, grazie al post How much EU is in DNS4EU?, di Jens Link, quanto poco europea sia questa iniziativa.
Scopro anche un altro bel blog da seguire!
#web
Lavorare fa bene, a certe condizioni
Lavorare a lungo rallenta il naturale decadimento cognitivo che si manifesta con la vecchiaia. Questa è una tesi sostenuta da molti, non ultimo da Burton Malkiel di cui ho appena terminato la lettura di un saggio.
In linea di principio condivido questa tesi. Esercitarsi in attività che suscitano il nostro interesse, circondati da persone stimolanti non può che arricchirci.
La realtà dei fatti tuttavia ci porta sovente a svolgere compiti per lo più ordinari, in tempi ridotti all'osso, mentre si interagisce con persone che avrebbero bisogno di un supporto psichiatrico.
In quest'ultimo contesto trovo che il principio di partenza sia messo a dura prova, provate a convincermi del contrario.
#riflessioni
Sul mio comodino: Sulla pietra di Fred Vargas
Il processo sopra il risultato
L'unico modo di riuscire in ciò che si fa è quello di innamorarsi del processo. Amare la scrittura (e la lettura) se si scrive un testo, godere di ogni allenamento se si pratica uno sport, trovare insomma un piacere profondo nell'esercizio ordinario della propria attività: credo che solo a questa condizione si possa migliorare.
Uno scrittore che guarda ad ogni suo componimento come ad un percorso a ostacoli, un giocatore di basket che impreca o si deprime per ogni canestro mancato, sono persone che si condannano a una vita amara.
#riflessioni
Gemini e Kate
Come ho scritto ieri, sto familiarizzando con l'editor Kate, in vista di un futuro passaggio a Linux.
La mia relazione con Kate è felice perché si basa sul principio delle basse aspettative. Non mi aspetto molto da questo editor che invece si dimostra molto più versatile di quanto non immaginassi.
Ora, per ottenere alcune funzionalità aggiuntive che semplificano la scrittura delle pagine web avrei dovuto attivare un non moglio precisato vscode-html-languageserver che Kate si lamentava di non riuscire a identificare
[LSP Client Warning] Failed to find server binary: vscode-html-languageserver
Please check your PATH for the binary
See also https://github.com/Microsoft/vscode/tree/main/extensions/html-language-features/server for installation or details
Sono certo che sarei riuscito a risolvere da solo. Ci avrei messo un pomeriggio intero, cento ricerche e mi sarebbe costato un mezzo mal di testa, ma ce l'avrei fatta da solo.
Invece ho chiesto a Gemini di guidarmi e devo dire subito che:
ho trovato la soluzione in meno di 1h anziché dedicare un pomeriggio intero alla causa;
ho maturato sentimenti contrastanti sui messaggi dai-che-ce-la-fai o sei-sulla-buona-strada, con cui Gemini farciva le sue risposte ma questi sono dettagli che avrei potuto sopprimere con un prompt perentorio;
l'aiuto che ho ricevuto è stato molto circostanziato e cioè serviva per portarmi solo fino all'errore successivo.
Alla fine, dopo l'installazione di homebrew, l'installazione di Node.js, l'installazione di un'estensione di Kate specifica per la gestione dei file html, dopo aver superato un problema di nomenclatura e un problema di percorso, fresco come una rosa, ottengo il risultato sperato.
Ironie a parte, sono contento del risultato, Gemini ha reso fattibile una cosa che si sarebbe rivelata un piccolo calvario e rende ancora più plausibile un mio prossimo passaggio a linux.
E questa è la mia storia di Gemini e Kate.
#ai
Pianificare la transizione
Il mio prossimo sistema operativo sarà una distribuzione Linux, da installare su un laptop molto meno affascinante del mio attuale mac book pro, lui si, bello da guardare anche da spento. Tuttavia sarà una soluzione più economica e questa scelta rientra in un quadro più ampio di razionalizzazione delle spese che sto portando avanti da qualche tempo.
Un modo per ridurre le frizioni da transizione è quello di iniziare ad utilizzare, da subito, software disponibile anche in linux. Questo non elimina il disagio del trasloco ma lo rende, per l'appunto, meno traumatico.
La breve lista fin qui include:
Kate un editor con interfaccia grafica semplice che non mi da l'impressione di tornare indietro di 10 anni.
Flameshot un software per screenshot.
ProtonMail come client di posta.
Libre Office in sostituzione della suite Microsoft Office
Questi quattro software li utilizzo da mesi con soddisfazione! Ora sto valutando il browser LibreWolf che ha lo stesso motore di rendering di Mozilla Firefox ma è molto più conservativo in termini di riservatezza, cosa che apprezzo.
#linux
Niente zuppe, grazie
Codice spaghetti e zuppe di tag sono da evitare.
Lo spaghetti code è un listato convoluto, difficile da leggere e interpretare. Chi lo produce è sciatto o frettoloso o incapace o tutte e tre le cose
La zuppa di tag è l'equivalente per pagine HTML scritte coi piedi, come si direbbe più prosaicamente.
I browser riescono egregiamente a riprodurre una pagina web anche se i tag pa pagina web viola quanto disposto da una specifica che sa essere permissiva.
Un modo facile di tenere in ordine le proprie pagine consiste nell'usa un validatore come questo.
Le correzioni che il validatore suggerisce sono anche un utile ripasso della specifica.
#riflessioni#web
Sul mio comodino: A spasso per Wall Street di Burton Malkiel
Alta concentrazione, grandi problemi
La disinformazione in rete avrebbe vita difficile se cercassimo di trascorrere una parte maggiore del nostro tempo in rete consultando un maggior numero di siti.
Più risultano diversificate le fonti che consultiamo, da quelle autorevoli a quelle più popolari, dalle voci di singoli a quelle istituzionali e aziendali, maggiore sarà la possibilità di identificare e scartare notizie false.
#riflessioni#web
Sapersi orientare
Ho scritto che la rete è conoscenza a basso costo e dunque è bene imparare a sfruttarla. Peccato che la qualità della ricerca da Google in giù sia peggiorata. Le risorse più pertinenti non sono quelle che troviamo in cima ai risultati di ricerca. L'intelligenza artificiale risolve solo in parte questi problemi e poi cosa succederebbe se i servizi gratuiti di ChatGPT & Co. alterassero le proprie risposte per privilegiare contenuti a pagamento? Sarebbe ancora più difficile identificare queste forzature.
Soluzioni? Nessuna comoda, studio, esercizio del pensiero critico, umiltà, consapevolezza dei propri limiti e delle nostre distorsioni cognitive.
#riflessioni#web
Uno di quei giorni
Questo è uno di quei giorni in cui vado vicino così (immagina di formare uno spazio molto piccolo tra indice e pollice che si avvicinano in modo asintotico) dal mandare al diavolo qualcuno.
Il fatto che questo accada di lunedì non fa altro che confermare l'avversità che nutro per il primo giorno della settimana.
#invettive
Un lavoro ingrato
Quello del traduttore è proprio un lavoro ingrato. Il traduttore bravo, che fa bene il proprio lavoro, diventa invisibile perché una traduzione ben riuscita aumenta solo l'interesse del lettore per l'autore dell'opera, dimenticandosi che lo scritto è mediato.
Il pessimo traduttore, rompe l'incantesimo e mostra il filtro che sta frapponendo tra il lettore e l'autore dell'opera, rendendo un disservizio a se stesso, all'autore e al lettore.
#letture#riflessioni#web
SCP & DNS
Due sigle che mi hanno fatto tornare voglia di studiare informatica e reti di computer.
Nel primo caso ho dovuto trasferire un file da un computer della mia rete domestica ad un altro. Di norma, per pigrizia, uso la posta o una penna usb. L'eleganza e la semplicità del comando scp che dal terminale consente di completare la stessa operazione mi ha ricordato di quanto potere ci sia dietro un pizzico di conoscenza.
Nel secondo caso, ho scoperto di recente DNS4EU, in breve una iniziativa co-finanziata dall'Unione Europea che consente di disporre di un DNS che sia rispettoso della nostra riservatezza di utenti della rete. Che bell'iniziativa!
#riflessioni#tech#web
Di tutta l'erba un fascio
Superficiale generalizzare, eppure i manuali di auto-aiuto li trovo davvero insopportabili.
Esistono pur sempre delle eccezioni ed io credo di averne trovata una, tempo fa, nel famoso Getting Things Done di David Hallen che mi ha insegnato un metodo con il quale riesco a portare a termine più attività di quanto non riuscissi a fare prima, al costo di un certo grado di disciplina.
Uso il metodo nel modo meno rigoroso possibile, una sorta di modalità-sopravvivenza e fin qui funziona bene.
Mi veniva in mente oggi perché sto iniziando ad applicarlo anche al lavoro, sempre nella stessa ma comunque utilissima blanda modalità.
Mi torna in mente anche in relazione a quella lista di appena due giorni fa che riporta un elenco di cose che mi piacerebbe fare e che fin qui sono riuscito ad affossare.
Vuoi vedere che...
#letture#riflessioni
Uno sguardo
Giornata calda, appena nuvolosa ma senza minacce di pioggia, almeno fino al tardo pomeriggio, quando decido che sono arrivati i miei 50 minuti di corsetta blanda.
La pioggerella sottile coincide esattamente con la mia sgambettata, non c'è uno sfasamento neanche minimo: inizia 30 secondi dopo essermi messo in movimento e termina a 30 secondi dal mio personale traguardo
Durante il percorso incrocio un altro podista che però è meglio chiamare runner perché podista non si usa più che fa tanto polveroso impiegato del catasto.
Ci scambiamo una rapida occhiata per un saluto di cortesia e leggo nella sua espressione del viso lo stesso sconforto per l'antipatica coincidenza atmosferica: raramente mi sono sentito così compreso da uno sconosciuto. :)
#corsa#riflessioni
Le 7 6 cose tutt'altro che impossibili ma che io riesco a far diventare tali
In nessun ordine particolare:
studiare matematica (ciclo di studio di uno scientifico)
Studiare statistica (a livello universitario)
Usare un pc linux (come sistema operativo principale per le esigenze di tutti i giorni)
studiare le reti di computer
riprendere a programmare
saper usare un foglio di calcolo in modo avanzato (Calc per casa, Excel per lavoro)
tenere un piccolo blog[FATTO]
#liste
Di corsa
Letteralmente di corsa per quattro giorni di fila, in cui ho racimolato poco meno di 23km.
Il passo al chilometro fa ridere e a fine allenamento ho le gambe molli, eppure le endorfine e la consapevolezza di fare qualcosa di utile per la mia salute mi mettono in pace con il mondo.
#lecosemie
Il percorso di minor resistenza
Precedenti blog si sono arenati per l'eccessivo lavoro di pubblicazione. Voglio evitare soluzioni come Wordpress: l'output è un pasticcio e le dipendenze dei software di terze parti sono un incubo.
L'alternativa è un approccio senza fronzoli:
tutti i posti di un mese si trovano nella stessa pagina;
i post del mese corrente sono tutti nella home page;
i post di mesi precedenti sono nella stessa directory della home page e seguono questo formato: archive-yyyy-mm.html dove con yyyy si intende l'anno in 4 cifre e con mm il mese in 2 cifre. Es. i post di maggio 2025 si trovano in archive-2025-05.html;
un mini-template di articolo è presente, commentato, nella home page. Devo solo ricopiare lo scheletro dell'articolo e iniziare a scrivere;
Ogni pagina ha la stessa struttura, solo HTML e CSS;
Scrivo ogni giorno, pubblico quando posso.
Negli scorsi 30 giorni questo si è dimostrato essere il percorso di minor resistenza per mantenere il blog vivo.
#web
Non è mai abbastanza!
Lo stavo pensando riguardo alla lettura. Non ho mai letto così tanto come in questi primi cinque mesi dell'anno, lo faccio alternando saggi divulgativi a tantissima letteratura popolare e poca poca poca lettura alta.
Sono soddisfatto di me stesso ma queste letture provocano piuttosto un senso di disagio per quello che scopro di non sapere, sono i cosiddetti known unknowns come li avrebbe definiti l'antipaticissimo Donald Rumsfield sottosegretario alla difesa statunitense sotto due diverse amministrazioni.
In più questo consolida la consapevolezza di quanto vasta sia l'area degli unknown unknowns (sempre grazie Rumsfield), ossia quello che non so di non sapere.
Pippone infinito per dire che leggere mi fa toccare con mano la pochezza delle mie conoscenze e, per contro, la vastità della mia ignoranza.
Oggi, solo per essere un cittadino consapevole, dovrei assommare in me conoscenze di informatica, finanza personale, ecologia, storia, geografia, nozioni di diritto pubblico e privato il tutto corredato da un forte senso civico, tutto ciò, ribadisco, solo per essere all'altezza della mia realtà più prossima.
Quanti di noi sono largamente impreparati ad affrontare il quotidiano?
La risposta però non è fermate il mondo, voglio scendere. Quanto piuttosto rimboccarsi le maniche senza timori. La rete è conoscenza a basso costo, sfruttiamola.